Le disavventure della virtù – Seminario 3 CFU Tipologia F

Da Noemi Sanfilippo
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La parola è parte dell’eros ed è in grado di accendere il desiderio (si pensi al libro “galeotto” di Paolo e Francesca), eppure la cultura occidentale ha sempre condannato l’erotizzazione del discorso: si teme il momento in cui tace il linguaggio della ratio per far posto al linguaggio del corpo, che viene allora detto basso, animale, “osceno” proprio perché immediato e inequivocabile, presente e imperioso. 
Nella cultura classica greca, come narra Diotima nel Simposio di Platone, Eros è figlio di Poros e di Penia: il desiderio è condannato all’indigenza, è insaziabile. Nelle feste dionisiache, dalle quali nasceranno la commedia attica e le novelle milesie, le prime narrazioni erotiche non rituali in Occidente, la tensione al piacere diventa libera affermazione della sensualità, di un erotismo materialistico. Questa tradizione di erotismo fondato filosoficamente si sviluppa nell’area latina soprattutto tra il I sec. a.C e il II sec. d.C. attraverso la poesia filosofica di Lucrezio, che indaga materialisticamente le passioni umane, la poesia erotica di Catullo, Orazio, Ovidio, autore di un’Arte di amare che influenzerà profondamente l’umanesimo medievale e rinascimentale, il romanzo realistico di Petronio, il Satyricon, fino al romanzo fantastico di Apuleio, L’asino d’oro.

E’ Sade, con i suoi libri incendiari, a portare alle estreme conseguenze la “scoperta della libertà”, affondando la sua critica negli inferni di una sessualità negata dalla tradizione giudaico-cristiana, alla vigilia della Rivoluzione, durante il periodo rivoluzionario e nei primi anni della controrivoluzione borghese.

La tradizione erotica settecentesca comunque prosegue, raffinata ed élitaria, fino alle nuove declinazioni della sensibilità romantica e poi decadente: da De l’amour, 1822, di Stendhal, ai Fiori del male, 1857, di Baudelaire, a Donne. Hombres, 1890-91, di Verlaine

Da Saffo fino a G. Bataille, H. Miller e A. Nin, passando per G. Boccaccio, P. Aretino e i libertini del Settecento, gli scrittori che hanno raccontato l’erotismo sono sempre stati confinati in uno scaffale a sé. E quando hanno meritato la definizione di artisti a tutto tondo, è sempre parso che il riconoscimento arrivasse nonostante l’erotismo e mai attraverso.

Negli ultimi decenni, grazie anche all’elaborazione teorica di scrittori come D.H. Lawrence, A. Moravia, M. Vargas Llosa, l’erotismo ha scardinato il limite della propria, più o meno coinvolgente, rappresentazione per diventare una chiave interpretativa e metaforica del reale, un modo di esplorare non soltanto le relazioni tra i sessi, ma anche i rapporti di classe, le convenzioni, gli intrecci tra istinto e ragione.

Nei primi decenni del Novecento le tematiche dell’erotismo si incontrano con la nuova cultura della psicanalisi freudiana: libido, desiderio, pulsioni di vita e di morte, istituiscono un nuovo lessico di riferimento anche per la letteratura erotica. Il campo semantico del piacere diventa sempre più complesso. Si apre una grande stagione, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, di libera ricerca sulle tematiche dell’erotismo e di proposta di nuove pratiche letterarie che suscitano scandalo, confliggendo con il moralismo borghese ottocentesco (l’Ulisse di James Joyce, 1922) e il puritanesimo della nuova società americana (da Tropico del cancro, 1934, di Henry Miller, a Lolita, 1955, di Vladimir Nabokov). 

Quello che è certo però è che si è passati dalla rappresentazione di una sessualità repressa, e poi trasgressiva e liberatoria (tra l’inizio del romanticismo e gli anni Settanta del Novecento), alla rappresentazione di una sessualità non liberata, ma piuttosto annoiata, ossessivamente annoiata.

Partiamo da un presupposto non trascurabile, e cioè che una delle caratteristiche del Novecento è stata quella di avere ampliato i discorsi sulla sessualità. 

Del resto, in questi ultimi anni, il sesso ha ceduto al politicamente corretto e la pornografia è stata sdoganata.

 

INCONTRI:
13 Maggio, ore 15.30/17.30, “Pensare il sesso senza  la legge, e il potere senza re. Focault e l’analitica della sessualità“, Prof. Maltese – stanza teams ma7c393

17 Maggio, ore 10.00/12.00, “Sessualità ed erotismo nell’India antica“, Prof. Spanò – stanza teams ma7c393

25 Maggio, ore 15.00/17.00, “Gli infortuni della virtù nel romanzo libertino del Settecento“, Prof. Madonia – stanza teams ma7c393

28 Maggio, ore 15.00/17.00, “Oscenità medievale: racconti erotici francesi e poesie scatologiche provenzali“, Prof. Francesco Carapezza – stanza teams ma7c393

10 Giugno, ore 15.00/17.00, “Dalla parola tabuizzata alla parola esibita nell’ italiano contemporaneo“, Prof.ssa Luisa Amenta – stanza teams ma7c393

ulteriori incontri saranno definiti compatibilmente agli impegni dei docenti nei prossimi giorni

 

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Noemi Sanfilippo

Laureata in Scienze filosofiche; Studentessa in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità; Consigliere della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dal 2018 al 2019
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