Seminario tipologia F da 3 CFU “Donne al potere: Questione di genere e leadership femminile” 

Da Marco Sicari
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 DESCRIZIONE IDEA PROGETTUALE 

 

Il seminario mira a esplorare la complessità delle dinamiche legate al potere politico femminile, analizzando diversi modelli di donne al potere, le sfide che affrontano e le rappresentazioni mediatiche. Queste tematiche sono di centrale importanza nel dibattito pubblico odierno, in quanto ci danno una visione diversa dei modelli di genere presenti nella società. 

Prima dell’ingresso delle donne nel mercato del lavoro il concetto di economia binaria dettava l’assegnazione dei ruoli e dei compiti sociali. Tale idea contrappone il maschile come positivo e quindi superiore al femminile inteso come negativo e inferiore. Ne consegue che gli uomini dovevano occuparsi della sfera pubblica della società mentre le donne della sfera privata. L’intromissione di uno nel campo di competenza dell’altra e viceversa era socialmente, se non legalmente, sanzionato. Una volta entrate nel mondo del lavoro le donne sono state costrette a misurarsi con un contesto pensato esplicitamente per gli uomini. L’unica opzione a loro offerta è stata quella di adeguarsi ricalcando, nei limiti concessi, i modelli di comportamento maschili già presenti mantenendo però le proprie caratteristiche stereotipicamente femminili. Nel corso del tempo le donne sono riuscite ad affermare la propria individualità cercando di sganciarsi da tali modelli con risultati più o meno felici. Per quanto riguarda gli ambiti decisionali, infatti, vengono premiate quelle donne che riprendono quelle caratteristiche socialmente attribuite ai maschi quali per esempio la schiettezza, l’imporsi e la sfrontatezza. Risulta quindi lampante come l’economia binaria e la visione del mondo patriarcale che sottintende siano rimaste, ahimè, presenti. Bisogna innanzitutto analizzare il patriarcato e le sue conseguenze per rendere esplicito ciò che cerca di restare implicito. Solo a partire da una conoscenza consapevole del fenomeno e della sua complessità è possibile mettere in discussione tali strutture e modelli di rappresentazione. 

Ci si è interrogati a lungo su quali siano le cause e i meccanismi malsani del funzionamento di questa struttura. All’interno del dibattito risultano centrali le figure di Mary Wollstonecraft, Virginia Woolf, Simone de Beauvoir e Judith Butler. L’introduzione da parte di quest’ultima del concetto di genere contrapposto al sesso e l’avere svelato la sua natura sociale ci permette di capire come il patriarcato si imponga nella vita degli individui. Nonostante l’attenzione riservata alla questione non si è riusciti ancora ad estirparla. Ciò è dovuto alla capacità del patriarcato di mutare continuamente forma per adattarsi ad un contesto sociale che formalmente rifiuta questo tipo di struttura. Difficilmente si riesce ad individuare qualcuno che rientra perfettamente nella figura del breadwinner. Eppure, tutte le caratteristiche di quel tipo di visione del mondo sono rimaste. L’unica differenza è che i meccanismi attraverso i quali si manifesta sono diventati più sottili, ma non per questo meno dannosi. Il patriarcato non si esprime più attraverso barriere esplicite ed evidenti come un divieto ma, non di meno, suggerisce tutta una serie di comportamenti “consoni”. Le rappresentazioni di genere sono quasi le stesse del passato. Hanno al massimo incorporato alcuni elementi moderni necessari per camuffare meglio la propria obsolescenza. Formalmente le persone sono libere di occupare qualsiasi posizione lavorativa; eppure, vi è un palese contrasto tra i lavori praticati da donne e quelli da uomini. Le prime svolgono spesso mansioni facilmente ricollegabili all’ambito della cura, nel quale sono necessarie empatia, attenzione al prossimo e comprensione dell’altro. Ciò si può osservare attraverso la prevalenza della presenza femminilie nell’educazione e nella sanità. I secondi invece svolgono mansioni che richiedono capacità decisionale, leadership, fermezza e un senso generale di forza. 

Queste tematiche non riguardano solo le donne ma tutti noi. Ciò accade poiché il patriarcato opprime, in modo e con forze diverse sia fisiche che psicologiche, tutte le persone. Sia che esse siano conformi al modello di genere imposto o no. Gli uomini devono continuamente confrontarsi con il modo nel quale il patriarcato gli vorrebbe e faticano sempre di più a ricoprire i ruoli tradizionali a loro attribuiti. Sentono inoltre il peso emotivo dell’incapacità di esprimere liberamente le proprie emozioni sia perché non conoscono un modo adatto per farlo sia perché hanno paura del giudizio dei propri pari. La divisione netta dei ruoli e l’imposizione di alcuni tratti comportamentali rendono uomini e ragazzi insicuri. Gli spinge a riaffermare con forza la propria mascolinità per evitare, negli altri maschi, l’insorgenza di qualsiasi dubbio. Il modello patriarcale rimane irraggiungibile e danneggia anche il singolo che lo perpetua, oltre che gli altri e la società. 

Si palesa così la necessità di aiutare gli studenti a riconoscere le problematiche esposte. La comprensione di questi fenomeni in continuo mutamento è molto spesso difficoltosa. Solo attraverso la conoscenza delle loro caratteristiche, del loro funzionamento è possibile contrastarli. Questo seminario vuole fornire prospettive diverse sul fenomeno in modo da spingere per un cambiamento sociale e culturale necessario per migliorare la vita di tutte e tutti. 

PERIODO DI SVOLGIMENTO: 13-14-15-16 Maggio 

MODALITA’ DI VERIFICA FINALE: elaborato scritto. 

STUDENTI PREVISTI: 50. 

PROGRAMMA: 20 ore di incontri frontali e 5 ore per la stesura dell’elaborato finale. 

LUOGO SVOLGIMENTO: Edificio 19

ORE MAX DI ASSENZA: 4 ore

 

Corsi per i quali è prevista l’attribuzione di 3 cfu

 

Studi filosofici e storici (L-5) APPROVATO
Scienze Filosofiche e storiche (LM-78) APPROVATO
Lettere (L-10) In attesa di approvazione
Italianistica (LM-14) In attesa di approvazione
Lingue e letterature Studi interculturali (L-11/L-12) In attesa di approvazione

 

Programma

 

Lunedì 13/05/2024: 

• 09:00-11:00 Prof.ssa Patrizia Sardina- Professoressa Associata Università degli Studi di Palermo: Il potere delle regine    nell’Europa tardomedievale 

• 12:00-14:00: Prof.ssa Ida Fazio – Professoressa Ordinaria Università degli Studi di Palermo: Poteri e donne in età moderna 

Martedì 14/05/2024 

• 09:00-11:00 Prof.ssa Viviana Segreto – Professoressa Associata Università degli Studi di Palermo: Fuori scena. La voce dell’altra nella polis 

• 11:00-13:00 Prof.ssa Luisa Amenta – Professoressa Associata Università degli Studi di Palermo: Donne, potere e linguaggio 

Pausa Pranzo 

• 14:30- 16:30 Prof.ssa Alessandra Dino – Professoressa Ordinaria Università degli Studi di Palermo: Violenza di genere nei contesti mafiosi: esperienze di ricerca su luoghi di confine 

• 16:30- 18:30 Prof.ssa Laura Lorello – Professoressa Ordinaria Università degli Studi di Palermo: Il ruolo delle donne nella Costituzione Repubblicana 

Mercoledì 15/05/2024 

• 09:00 -11:00 Prof.ssa Chiara Giubilaro – Ricercatrice Università degli Studi di Palermo: Geografia, genere, spazio e potere. Uno sguardo alle geografie femministe 

• 11:00-13:00 Prof.ssa Giulia Sajeva – Ricercatrice Università degli Studi di Palermo: Glass-celing feminism o il femminismo è per tutt.? 

Giovedì 16/05/2024 

• 14:30 16:30 Prof.ssa Serena Marcenò – Professoressa Ordinaria Università degli Studi di Palermo: Il potere che non vede le donne 

• 16:30-18:30 Tavola rotonda 

 

Il presente programma potrà essere soggetto a variazioni in base alle esigenze dei relatori. 

 

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Marco Sicari

Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni Studente in Scienze della Comunicazione Pubblica, d'Impresa e Pubblicità
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