“Homo ecologicus: come ripensare il nostro rapporto con l’ambiente per rimanere umani” – Seminario 3 cfu tipologia F

Da Dario Caldarella
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<<Ciò che è ancor più preoccupante è che il termine “ecologia” è stato identificato […] con una grezza forma di ingegneria ambientale che si potrebbe chiamare “ambientalismo”. So perfettamente che molti ecologisti usano i due termini come se fossero intercambiabili […] Con ambientalismo propongo di designare una concezione meccanicista e strumentale che vede la natura come un habitat passivo composto di “oggetti” – animali, vegetali, e minerali – che devono semplicemente essere messi più utilmente a disposizione dell’uomo. […] ben poco di sociale si salva nel vocabolario ambientalista: le città diventano “risorse urbane” e i loro abitanti “risorse umane”. […] più come una tregua che come un equilibrio duraturo. […] l’ecologia si occupa dell’equilibrio dinamico della natura, dell’interdipendenza degli esseri viventi e delle cose non viventi. Dal momento che la natura include anche gli esseri umani, la scienza deve includere il ruolo dell’uomo nel mondo naturale […], è divenuto importante parlare di ecologia sociale tanto quanto di ecologia naturale>>.
(Murray Bookchin, L’ecologia della libertà, Elèuthera, 2017).

Negli ultimi decenni sempre più si parla di ambiente ed ecologia (scambiandoli spesso per sinonimi), adottando un apparato di misure volto a prevenire i rischi verso i quali l’umanità sta andando incontro.
Il livello di cognizione degli effetti umani sull’ambiente ha indotto alcuni intellettuali e ricercatori a parlare e condividere il concetto di antropocene, coniato dal premio nobel Paul Crutzen, come epoca fortemente segnata dall’intervento umano accelerando trasformazioni altrimenti lente e accrescendo il peso della componente umana rispetto alle altre componenti che costituiscono i vari ecosistemi. Di contro, risulta impossibile immaginare un ambiente non antropizzato, sebbene la tutela di certi spazi e parchi incentivino la preservazione della fauna e della vegetazione.
Dal momento che la nostra stessa sopravvivenza dipende da tutto il resto, forse sarebbe opportuno cercare di riflettere e comprendere meglio ciò che ci circonda.
Ridiscutere il nostro rapporto con l’ambiente, facendo dialogare più discipline (obiettivo cui verte questo seminario), vuol dire quindi ripensare la nostra stessa esistenza nell’universo.
Di colpo ci rendiamo conto che la strada verso l’homo ecologicus non è un sentiero scritto, né un imperativo morale ma la sola possibilità che abbiamo per continuare a rispecchiarci nel mistero dell’esistente.

N.B. Per LM-4 Architettura, il ciclo attribuisce 2 CFU per “Altre attività formative”.
Per L-24 Scienze e Tecniche Psicologiche, il ciclo attribuisce 1 CFU per “Altre attività formative”.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI:

A partire dal mese di marzo

Ulteriori incontri saranno comunicati in base alla disponibilità dei docenti. Il calendario potrebbe subire variazioni. Tutte le modifiche saranno comunicate per email e attraverso i nostri canali social, per cui vi consigliamo di consultarli frequentemente.

Attività organizzata con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo,  dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, della Fondazione Ignazio Buttitta e del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino.
Per iscrivervi, compilate il modulo che trovate qui sotto!

 

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